Pinchiorba

Conosci un posticino a Gambassi? Come no, Pinchiorba!

L’Enoteca Pinchiorri è lontana chilometri, eppure è con quello spirito caustico tipico di noi toscani che l’Osteria Pinchiorba ne storpia il nome. E lo fa con un gioco di parole, incrociandolo con chiorba, termine dialettale che in queste zone vuol dire testone. E allora Pin-chior-ba, una trattoria di campagna, un nome che è tutto un programma: atmosfera rilassata, pochi fronzoli, poca etichetta, cucina tradizionale ma rivista con estro da una giovane cuoca dal piglio deciso e la battuta tagliente. Si chiama Irene, ha 38 anni, ha iniziato in sala e gli ultimi dieci li ha passati a gestire questo luogo, un’osteria tipica, uno di quei posticini che ti sentiresti di consigliare a un amico…conosci un posticino a Gambassi? Come no, Pinchiorba!

Irene sceglie materie prime locali, se di stagione, collabora ad esempio con l’Azienda Agricola Le Caprine – da provare i loro spettacolari formaggi di capra – con l’Azienda Agricola San Cristoforo, da cui prende la pasta di grani antichi, propone salumi della zona, composte e birre locali. Di tanto in tanto sorprende la sala con il pesce, che arriva qua in collina di tanto in tanto, quando Irene si annoia delle solite ricette e ha bisogno di novità. L’elenco dei piatti fa venire l’acquolina in bocca: si passa dai ravioli con ricotta di capra e zafferano agli gnudi, dal carpaccio di lingua al brasato di guancia, dalle alici fritte al controfiletto.

Non abbiate fretta, Irene gestisce l’intera cucina da sola, a volte potreste dover aspettare qualche minuto in più ma ogni piatto vale davvero l’attesa.